Puliamo il mondo 2016

Nonostante il terremoto che ha colpito anche il nostro territorio il mese scorso, anche quest’anno il Circolo di Legambiente “Il Grillo” di San Severino Marche ha aderito all’iniziativa nazionale “Puliamo il mondo”, volta a sensibilizzare i giovani (e anche gli adulti) al riciclo, al recupero dei materiali e al rispetto per l’ambiente. A causa del posticipo dell’apertura del plesso elementare del Luzio al 26 settembre e, dato che, la manifestazione nazionale di Legambiente era prevista per i giorni 23, 24 e 25 settembre 2016, i volontari di Legambiente hanno potuto lavorare soltanto con le classi del plesso elementare di Cesolo e con gli alunni delle cinque prime medie dell’Istituto Comprensivo Tacchi Venturi (nei giorni 23 e 24 settembre). Con i bambini delle scuole elementari si è proceduto in due fasi distinte. In una fase, i membri del circolo hanno spiegato e proiettato ai bambini dei video divulgativi su come riciclare e su come, poi, vengono lavorati tali materiali al fine di essere riutilizzati ed immessi sul mercato (in questo caso, cartone, plastica e organico); nell’altra fase, i bambini, con l’aiuto delle maestre e dei volontari del circolo, hanno pulito l’area intorno alla scuola e, in particolare, l’orto biologico della scuola stessa (orto tra i cinque premiati al concorso della regione Marche “Orti scolastici”). Mentre, alle scuole medie, prima di passare alla fase operativa vera e propria, il professor Pacella ha ricordato come la scuola media di San Severino abbia partecipato sin dall’inizio alla rassegna di “Puliamo il mondo”. I volontari del Circolo hanno fatto un discorso introduttivo sull’importanza del recupero dei materiali, sul riutilizzo e sulla necessità di diminuire sempre di più l’incenerimento dei rifiuti per abbassare l’imperante inquinamento dell’aria. Dopodiché, i membri del Circolo, insieme ai volontari della Protezione Civile mandati dall’Amministrazione Comunale (la quale, anche quest’anno, ha sostenuto l’iniziativa) e agli insegnanti delle rispettive classi, hanno accompagnato gli alunni per la passeggiata di pulizia intorno alle scuole medie, al Borgo Conce e ai giardinetti del Rione di Contro, per raccogliere e separare, nelle apposite categorie, i vari tipi di rifiuti trovati. Intorno alle scuole elementari di Cesolo non è stata riscontrata una grossa quantità di sporcizia. Invece, specialmente intorno al plesso delle scuole medie (in minore quantità nei giardinetti di Rione di Contro), si è ritrovata una notevole quantità di vetro, principalmente bottiglie; mentre il Borgo Conce era relativamente pulito.

Circolo Legambiente “Il Grillo” di San Severino Marche

«LAUDATO SI’» Papa Francesco scavalca tutti e inaugura un nuovo pensiero ecologico integrale

Quando accadpapa_francesco_muralee che un gesuita viene eletto Papa e in virtù di ciò scelga di chiamarsi Francesco, qualcosa di grande sta per accadere; di questo abbiamo continue, sorprendenti conferme, una delle tante, a mio avviso, è quanto possiamo leggere nella prima enciclica mai dedicata all’ambiente, o meglio all’ecologia.

Significativi erano stati, in verità, gli interventi di papa Benedetto XVI sul tema del rispetto dell’ambiente, che avevano già avuto illustri precedenti nelle embrionali, quasi profetiche se si vuole, affermazioni dei due predecessori del pontefice tedesco: quelle di papa Montini nella Pacem in Terris del 1971 e di papa Wojtila nella Novo Millennio ineunte del 2000 e nella Catechesi del 2001. A questi e altri precedenti, che sono nell’enciclica stessa tutti richiamati nel preambolo, si riallaccia papa Francesco nella sua ultima e attesa enciclica dal titolo Laudato si, che ha nella tutela del Creato, dunque nella salvaguardia dell’ambiente il suo assunto principale. «Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?»; questa è la chiave di lettura del lungo documento pubblicato nei giorni scorsi dal pontefice e che sta riscuotendo larghissimi consensi, ma, inevitabilmente suscitando anche prese di posizione critiche. E non poteva non essere così, viste le forti, decise, radicali prese di posizione nei confronti del sistema economico globale che vi sono. Se, come è ovvio immaginare, un corale plauso è venuto e sta venendo dal mondo ambientalista – che proprio per festeggiare questo evento si è dato convegno il prossimo 28 giugno a piazza San Pietro – e da numerosi esponenti del mondo delle istituzioni, non altrettanto si può dire del mondo economico. A fronte di un convinto consenso da parte del presidente USA Barack Obama, la stampa ha riportato in questi giorni come non eguale entusiasmo sia venuto da Jeb Bush, terzo aspirante della famiglia di petrolieri statunitensi alla carica presidenziale. Sul versante italiano il deciso apprezzamento del Presidente della Repubblica Mattarella ha avuto come contraltare la tiepida, per non dire ostile, presa di posizione del presidente dell’associazione bancaria italiana Patuelli. Ma sarebbe riduttivo parlare solo di aspetto ecologico – nell’accezione che generalmente a questo aggettivo si dà, ovvero di sensibilità per l’ambiente – della  Laudato si, infatti papa Francesco nel capitolo quarto introduce il nuovo concetto di ‘ecologia integrale’, ovvero un nuovo paradigma di giustizia; un’ecologia che, per usare le sue parole: « integri il posto specifico che l’essere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtà che lo circonda». Infatti, si legge, non possiamo «considerare la natura come qualcosa separato da noi o come una mera cornice della nostra vita».  Questo vale per quanto viviamo nei diversi campi: nell’economia e nella politica, nelle diverse culture, in particolar modo in quelle più minacciate, e persino in ogni momento della nostra vita quotidiana.

In questo sta una grande novità del messaggio del Papa; nel concetto della necessità di salvaguardia dell’ambiente, istanza per troppo tempo ridotta strumentalmente a mero esercizio intellettuale di poche èlite culturali o di esaltati integralisti o – fatto ancor più grave e dannoso – come ampiamente avvenuto in Italia, ridotta a marginale fenomeno politico. Ora, finalmente, è dall’autorevole voce del Pontefice che giunge la definizione e l’istanza di una nuova irrinunciabile ecologia; non a caso è proprio Francesco ad affermare nelle premesse, come il suo messaggio – che si rivolge ovviamente ai fedeli cattolici riprendendo le parole di san Giovanni Paolo II: «i cristiani, in particolare, avvertono che i loro compiti all’interno del creato, i loro doveri nei confronti della natura e del Creatore sono parte della loro fede» – si propone «specialmente di entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune». Il dialogo caratterizza tutto lo scritto e diventa lo strumento per affrontare e risolvere i problemi; fin dall’inizio l’autore ricorda che anche «altre Chiese e Comunità cristiane – come pure altre religioni – hanno sviluppato una profonda preoccupazione e una preziosa riflessione» sul tema dell’ecologia facendo proprio il contributo del «caro patriarca ecumenico Bartolomeo», ampiamente citato nei primi paragrafi. A più riprese, poi, il Pontefice ringrazia i protagonisti di questo impegno – tanto singoli quanto associazioni o istituzioni – riconoscendo che il pensiero della Chiesa su tali questioni si è arricchito grazie alla «riflessione di innumerevoli scienziati, filosofi, teologi e organizzazioni sociali ». Invita tutti a riconoscere «la ricchezza che le religioni possono offrire per un’ecologia integrale e per il pieno sviluppo del genere umano».

 

Se pure, come si è visto, rischia di essere riduttivo dedicarsi a un’analisi della Laudato si, effettuata solo sul piano di lettura del suo contenuto ambientalista, sono pur certo che questo basilare testo troverà, anche su queste pagine, altri approfondimenti che non possono esaurirsi in una sola occasione. Allora vorrei qui elencare brevemente gli assunti principali che la caratterizzano per questo aspetto; questi sono così ampiamente sviluppati da occupare tutto il primo capitolo, che ha il titolo evocativo di: Quello che sta accadendo alla nostra casa. La loro trattazione è approfondita e aggiornata alle più recenti acquisizioni della scienza. Il Pontefice tocca prima di tutto il tema dei mutamenti climatici: «problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità». In secondo luogo egli affronta la questione dell’acqua, affermando senza mezzi termini che «l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani». Altro tema di riflessione profonda è quello relativo alla tutela della biodiversità; scrive Francesco: «Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre». In questa prospettiva «sono lodevoli e a volte ammirevoli gli sforzi di scienziati e tecnici che cercano di risolvere i problemi creati dall’essere umano», ma l’intervento umano, quando si pone a servizio della finanza e del consumismo, «fa sì che la terra in cui viviamo diventi meno ricca e bella, sempre più limitata e grigia».

Il primo capitolo si chiude poi con una disamina su un concetto che sta molto a cuore al Pontefice: “il debito ecologico”. Nel quadro di un’etica delle relazioni internazionali, l’Enciclica indica come esista «un vero debito ecologico», soprattutto del Nord nei confronti del Sud del mondo. Di fronte ai mutamenti climatici vi sono «responsabilità diversificate», e quelle dei Paesi sviluppati sono maggiori.

Papa Francesco si mostra profondamente colpito dalla «debolezza delle reazioni» di fronte ai drammi di tante persone e popolazioni. Nonostante non manchino esempi positivi, è sua convinzione come sia gravemente carente una cultura adeguata e la disponibilità a cambiare stili di vita, produzione e consumo, mentre urge «creare un sistema normativo che … assicuri la protezione degli ecosistemi».

Da più parti si è letto in questi giorni che le lobby economiche mondiali sono forti e ignoreranno questo messaggio; in cuor mio sento che questo libretto di duecento pagine segnerà un punto di svolta nella coscienza del mondo.  Chi vivrà vedrà…

L’enciclica si può leggere e scaricare qui: http://w2.vatican.va/content/vatican/it.html

 

Luca Maria Cristini

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ANCORA UN SUCCESSO PER “SALVALARTE”

 

Complice uun momento della visita alla chiesa di San Giorgio a Isolana giornata già estiva, calda, ma bellissima l’edizione 2015 di Salvalarte va in archivio con un altro successo. Nell’ambito della campagna nazionale “Voler Bene all’Italia – le giornate della bellezza 2015” il circolo “il Grillo” Legambiente San Severino, in collaborazione con enti locali e con il fondamentale contributo del centro servizi per il volontariato maceratese ha organizzato anche quest’anno una delle più longeve campagne di valorizzazione del nostro patrimonio culturale e ambientale.
80 partecipanti, 72 km percorsi, 6 siti visitati, questi i numeri del pomeriggio dedicato alla scoperta dei castelli settentrionali del comune di San Severino. La partenza del lungo serpentone di auto è avvenuta dal piazzale della torre al Castello, con tappe al castello della Truschia, Castel San Pietro, Isola – con imprevista, ma graditissima visita alla chiesa di San Giorgio – Frontale, Poggio San Vicino. Il tour, guidato dall’architetto Luca Maria Cristini, coadiuvato dagli storici Raoul Paciaroni e Marcello Muzzi, si è concluso a Elcito. Qui, nell’incantevole cornice di uno dei borghi più singolari dmerenda finale nel castello di Elcitoella nostra regione e con il supporto della straordinaria Pro Loco del castello, è stata servita una merenda con prodotti enogastronomici a kilometri zero, col preciso intento di valorizzare le produzioni locali. Salumi della “Cooperativa alto Musone” di Chigiano, formaggi del caseificio “Su Casaru” di Castel San Pietro, vino della cantina “Colmone della Marca”, pane & focaccia del forno Allegretto e un orzo biologico preparato da Umberto Rocchi hanno deliziato i palati dei partecipanti, che, a fine giornata, hanno poi a lungo indugiato sui tavoli con vista su uno dei più bei scorci paesistici della riserva naturale del San Vicino e Canfaito. Un grazie speciale va a coloro che hanno collaborato, con particolare riferimento alla Pro Elcito e l’appuntamento per tutti al 2016!

Circolo “il Grillo” Legambiente San Severino

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Salvalarte 2015

Anchemanifesto salvalarte 2015 quest’anno il circolo Legambiente “il grillo” partecipa alla manifestazione nazionale Salvalarte, proponendo una visita guidata ai castelli di San Severino Marche. La manifestazione si svolgerà il prossimo Martedì 2 giugno. Ritrovo al piazzale degli Semeducci, castello al monte, San Severino Marche (sotto la torre civica). Da li si partirà con le proprie auto, organizzando un car sharing, per un percorso che porterà i partecipanti a scoprire i castelli del territorio settentrionale del comune di San Severino. Dopo aver visitato i castelli di Sant’Elena, Castel San Pietro, Isola e Frontale si giungerà al castello di Elcito dove verrà offerto un aperitivo/merenda a base di salumi e vino di produzione locale. Nella locandina troverete il dettaglio dell’iniziativa.

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PRESENTAZIONE DEL VOLUME SULL’ANTICA VIA ROMANO- LAURETANA

La scorsa locandinaprimavera è stato presentato, presso  l’Università di Camerino, il volume: “La viabilità interregionale tra sviluppo e trasformazioni”. con l’auspicio che della preziosa raccolta di studi si potesse parlare anche nella nostra città. La sezione Cai di San Severino insieme al circolo “il Grillo” di Legambiente hanno raccolto  l’invito, ottenendo per ciò anche il patrocinio dell’Amministrazione Comunale della cittadina
settempedana.
Sabato 29 novembre, alle ore 17,30 nella Sala degli Stemmi del municipio settempedano, in Piazza del Popolo, Daniele Salvi, amministratore locale e appassionato cultore di memorie locali – alla presenza delle curatrici del volume Tiziana Croce ed Emanuela Di Stefano – parlerà della preziosa raccolta di studi che ha avuto origine dal convegno omonimo tenutosi alcuni anni fa all’Abbadia di Fiastra.
Nei saggi del volume – che contiene anche scritti di alcuni tra i più autorevoli studiosi di economia, urbanistica, storia e tradizioni religiose quali Pier Luigi Falaschi, Floriano Grimaldi, Maria Teresa Idone, Alberto Meriggi, Marco Moroni, Raoul Paciaroni, Massimo Sargolini – si investiga, con dovizia di documenti, la peculiarità di questo percorso medievale tra Roma ed Ancona che si dipanava nel nostro territorio attraversando due tra i più sviluppati centri produttivi e manifatturieri delle Marche del Tre-Quattrocento,

sant'eustachio oggi

sant’eustachio oggi

ovvero le città di San Severino e Camerino. Solo in epoca tardo cinquecentesca, allorché venne istituzionalizzata la strada carrozzabile definita «Via nova», il collegamento tra l’Adriatico e il Tirreno lasciò l’antico tracciato che raccordava i due centri maceratesi attraverso Renacavata, Torre Beregna e l’abbazia di Sant’Eustachio, per trovare una più agevole sede lungo la valle del fiume Chienti.

Luca Maria Cristinilocandina presentazione libro lauretana 291114

APPROVATO IL PIANO-REGOLAMENTO DELLA RISERVA DEL SAN VICINO

ELCITO 2014

Elcito

È con grande soddisfazione che il direttivo e i soci del circolo “il Grillo” di Legambiente di San Severino hanno appreso che il Consiglio Regionale, nella seduta del 18 novembre, ha approvato a larga maggioranza il Piano Regolamento della riserva del Monte San Vicino e del Monte Canfaito.L’unica contrarietà è stata espressa dal consigliere Marangoni, che ha polemizzato sulla valenza che l’area protetta ha per quanto riguarda la salvaguardia della memoria dei fatti della Resistenza.Questo atto segna la conclusione dell’iter di istituzione di un’area di salvaguardia per uno dei più straordinari ambienti naturali e contenitori di biodiversità della nostra regione per la quale il nostro circolo, Legambiente regionale e molte altre associazioni ambientaliste si sono battute tenacemente fin dalla fase propositiva. La soddisfazione è poi maggiore in considerazione del fatto che, come il nostro circolo aveva più volte richiesto nelle varie sedi, nel perimetro dell’area protetta sono stati inclusi Elcito e l’Abbazia di Valfucina. Il primo è uno straordinario borgo murato, già meta continua di visitatori, la seconda è un nucleo di enorme valore storco, una cui auspicabile riqualificazione potrebbe esaltare la sua vocazione turistico-ricettiva. A questo proposito il Gal Sibilla sta già eseguendo una valutazione tecnico-economica su come avviare lo sviluppo di queste potenzialità.E’ vero, strada facendo sono state escluse dalla perimetrazione delle rilevanti emergenze naturali come la forra del ‘Fosso del Crino’ sul versante apirese e ‘Bocca de Pecu’ e il ‘Sasso Forato’ in quello di Matelica, ma siamo convinti che pian piano a tali dolorose esclusioni potrà essere posto rimedio, una volta superate le fisiologiche opposizioni che suscita la proposta d’istituzione di un’area protetta.

valle di roti

valle di Roti

Ora è necessario procedere con le pianificazioni di dettaglio per regolamentare l’attività di riqualificazione edilizia negli ambiti edilizi, in particolare quelli di grande pregio come Roti, Elcito e Valfucina, e procedere alla divulgazione dei contenuti del Piano-Regolamento. Altra attività da promuovere, come più volte sollecitata dalle associazioni ambientaliste, è quella di organizzare incontri e seminari per far conoscere sempre di più i valori dell’area protetta e, mediante la presentazione di esempi concreti, le opportunità di sviluppo che questa può offrire alle attività agricole, pastorali, ricettive esistenti nel suo ambito e nelle zone limitrofe.

Cementificio di Castelraimondo. Inceneritore SI Inceneritore, No Parliamone

IocandinaNonostante la bocciatura del TAR, il progetto di incenerire il CSS regionale presso il cementificio di Castelraimondo sembra voglia essere portato avanti dalla Regione. Discutimao insieme i termini della questione domenica 26 ottobre alle 17.00 presso il l’ex cinema Italia (ora sala Italia) a San Severino Marche. Intervenite con le Vostre proposte.


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“FLASH MOB” ALLA CHIESA DI SANT’EUSTACHIO PER RICHIAMARE L’ATTENZIONE SUL PREZIOSO MONUMENTO IN GRAVE STATO DI DEGRADO

cartolina1910La sezione CAI di San Severino Marche e circolo “il Grillo” di Legambiente si sono datiflash mob 180514_7 lght
appuntamento ieri, domenica 18 maggio nella grotta grande della Valle dei grilli per un flash mob dedicato alla tutela dell’Abbazia di Sant’Eustachio in Domora che vi sorge imonente da oltre mille anni e che si trova attualmente in grave stato di degrado.
La chiesa era stata oggetto della tappa di “Salvalarte 2000”, in seguito alla quale si riuscì ascioglierne i dubbi sulla proprietà e a garantire la sottoscrizione di un comodato d’uso per 99 anni al Comune settempedano in virtù di un impegno della pubblica amministrazione ad interessarsi dei restauri post sisma e a garantire l’uso pubblico del luogo. Il progetto giace ormai da un decennio negli archivi e la chiesa ha subito un lento, ma significativo degrado che ne ha indebolito ulteriormente le strutture. Di recente si è registrata anche la rottura di una catena metallica, segno di grave instabilità strutturale. Solo in seguito a questo evento la chiesa è stata dichiarata inagibile, nonostante sia completamente aperta alle scorrerie di chiunque voglia recare ulteriori danni.flash mob 180514_4 lght
È per quflash mob 180514_2 lghtesto che il CAI di San Severino Marche e circolo “il Grillo” di Legambiente hanno simbolicamente riappeso alla parete della grotta lo striscione già installato nel 1999 sul quale è scritto l’impegno comune a far si che la chiesa torni ad avere l’attenzione che merita da parte degli enti pubblici e degli organismi preposti alla tutela.
È stato presentato venerdì scorso a Camerino il volume degli atti di un convegno tenutosi qualche tempo fa nella città ducale dal quale emerge in maniera incontrovertibile il fatto che la via Romano Lauretana in epoca medievale passasse proprio per la strada diretta fra Camerino e San Severino, ovvero proprio per la gola di sant’Eustachio, proseguendo poi per Cambrica, Torre Beregna (altro monumento dimenticato), renacavata e quindi Camerino. Ciò fu così almeno fino al secolo XVII allorché la “Via Nova” ovvero la via lungo la Val di Chienti ebbe il sopravvento per ragioni di tipo pratico in quanto percorribile agevolmente con le carrozze. Tutto questo è stato completamente ignorato da chi ha pianificato gli interventi legati alla “Via Lauretana” e la nostra città ne è stata completamente tagliata fuori, Sant’Eustachio compresa.
È opportuno chetempera casa papini l’Amministrazione comunale di San Severino Marche avvii rapidamente ogni attività utile a salvaguardare il prezioso monumento prima che esso abbia a soffrire ulteriori danni a causa dell’incuria e si possa giungere quanto prima ad un suo completo restauro.
CAI Sezione di San Severino Marche
Circolo “il Grillo” Legambiente San Severino Marche

Ma che bel castello! “Salvalarte 2014” per Carpignano

“I Castelli di San IMG_0273Severino” è il titolo di Salvalarte 2014, campagna nazionale di Legambiente per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico che da qualche anno in qua si declina con lo slogan “Italia, Bellezza, Futuro” e che ancora una volta prevede un appuntamento a San Severino Marche. A curarne l’ideazione e l’organizzazione è il Circolo “il Grillo” che si avvale dell’ormai consolidata collaborazione dell’Amministrazione comunale di San Severino Marche e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. La partnership con l’amministrazione settempedano e con l’accademia maceratese, quest’ultima iniziata ormai da qualche anno, ha già prodotto importanti risultati, il più importante tra i quali il ”Progetto Venanzio Bigioli”, che vede proprio in questi giorni il suo varo ufficiale con un protocollo d’intesa tra gli enti promotori. Ma di questo parleremo in una successiva occasione su queste pagine.
Tornando a Salvalarte, scopo principale dell’iniziativa, come lo è stato per le altre edizioni, è porre l’attenzione sul valore del nostro patrimonio storico-artistico e denunciarne il degrado.
Sorvegliato speciale dell’edizione 2014 è il Castello di Carpignano, che ha subito negli ultimi tempi preoccupanti disseti e crolli che ne fanno temere per la conservazione.
Il programma di Salvalarte 2014 si articola nel pomeriggio di Domenica 13 aprile con un giro automobilistico alla scoperta dei castelli del territorio meridionale del Comune di San Severino. Litinerario prevede la visita dei seguenti castelli: San Severino, il primo e più importante Castrum Sancti Severini con l’altissima Torre degli Smeducci, Colleluce, Carpignano, Pitino, Aliforni, e tappa finale a Serralta. Qui sulla piazzetta del castello, di recente riqualificata dal Comune di San Severino, ci sarà un aperitivo con salumi, pane e vino di produzione locale offerti a tutti i partecipanti. L’iscrizione al giro è gratuita.
Il giro sarà effettuato con auto proprie (sono particolarmente gradite le vetture a metano) in car sharing
Tutti sono invitati.
Info: 331.6020428 – ilgrillossm@gmail.com


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Cementificio e Rifiuti: cosa succede?

E’ in corso l’elaborazione dcementificioel nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti dalla regione
Marche. Il tavolo tecnico regionale ha ritenuto che la soluzione migliore sia quella di trasformare i rifiuti indifferenziati in CSS e di bruciare questo CSS nei cementifici. La previsione è quella di bruciare nel cemen ficio di Castelraimondo e Gagliole tutto il CSS che verrà prodotto nella Regione Marche. Partecipiamo numerosi all’incontro per cercare di prevenire oggi i disastri di domani.